Fiume nella roccia ...
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Fiume nella roccia ...
Mer Nov 04, 2015 8:02 pm
Re: Fiume nella roccia ...
Gio Nov 05, 2015 11:04 pm
Bellissima la roccia "morbida" che sembra setosa quanto l'acqua, meglio delle solite roccette dure piene di arbusti disordinati.
- Barone RossoMembro classe di bronzo
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Re: Fiume nella roccia ...
Ven Nov 06, 2015 8:21 am
Se mai metto anche la variante a colori ....
Re: Fiume nella roccia ...
Ven Nov 06, 2015 10:42 am
Prova! A me piace un sacco in BN, con quello sfondo di rocce scure quasi nere.
Re: Fiume nella roccia ...
Sab Nov 07, 2015 9:56 pm
Bellissima propio perché si sono liquefatte anche le rocce ottimo il BW.
stefano
stefano
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Re: Fiume nella roccia ...
Dom Mar 20, 2016 1:48 pm
Prima o poi la versione a colori dovevo metterla si tratta di foto fatte in momenti diversi.
- ˈaɪ.oʊMembro di riguardo
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Re: Fiume nella roccia ...
Dom Mar 20, 2016 3:09 pm
L'mmagine è buona, anche se, per la verità, un classico e quindi poco originale.
Il bianco e nero andrebbe però fatto con la pellicola; alla faccia di quanto ha sempre sostenuto Caponigro (per vendere i libri) non può essere imitato nemmeno dalla Leica 246. La matericità dei granuli d'argento è diversa dal rumore introdotto da plugin tipo Nik's, poi Google bundle, o Topaz; la separazione dei toni di una scena è diversa da quella software perché quest'ultima agisce sul prodotto non lineare del sensore. Lo stesso vale per la curva di gamma: ammesso che ci sia la spalla, la parte più critica, e che sia equiparabile, manca la diffusione sulle luci: quella, per intenderci, che la Cinestill 50D, a colori, mostra in eccesso essendole stato rimosso il rem-jet.
Se questa non è una pipa, il file digitale non è una scena.
Ci sarebbero molte altre cose da dire; parlare di come ogni pellicola sia un pianeta a se che cambia ulteriormente personalità in funzione dell'agente di sviluppo, ma per farlo aspetto di vedere se la cosa interessi.
I forumer arrivati dal t-forum che amino il vinile mi capiranno. In più qui ci sono ragioni fisiche, non solo psicofisiche.
Il bianco e nero andrebbe però fatto con la pellicola; alla faccia di quanto ha sempre sostenuto Caponigro (per vendere i libri) non può essere imitato nemmeno dalla Leica 246. La matericità dei granuli d'argento è diversa dal rumore introdotto da plugin tipo Nik's, poi Google bundle, o Topaz; la separazione dei toni di una scena è diversa da quella software perché quest'ultima agisce sul prodotto non lineare del sensore. Lo stesso vale per la curva di gamma: ammesso che ci sia la spalla, la parte più critica, e che sia equiparabile, manca la diffusione sulle luci: quella, per intenderci, che la Cinestill 50D, a colori, mostra in eccesso essendole stato rimosso il rem-jet.
Se questa non è una pipa, il file digitale non è una scena.
Ci sarebbero molte altre cose da dire; parlare di come ogni pellicola sia un pianeta a se che cambia ulteriormente personalità in funzione dell'agente di sviluppo, ma per farlo aspetto di vedere se la cosa interessi.
I forumer arrivati dal t-forum che amino il vinile mi capiranno. In più qui ci sono ragioni fisiche, non solo psicofisiche.
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Re: Fiume nella roccia ...
Dom Mar 20, 2016 6:31 pm
E cosa sarebbe la fotografia senza cliche?
La pellicola: devo dire che la prima macchina che ho avuto in mano, quando era un mocciosetto, era una vecchia canon 35mm a pellicola e tutta manuale. Per l'esposizione si spingeva la levetta davanti e nel mirino si vedeva l'indicatore a lancetta che si muoveva e si regolavano il fuoco e apertura manualmente fino a quando la lancetta era sul posto giusto. Devo dire che non si sbagliava quasi mai.
Poi sono passato al digitale e addio pellicola.
Ma forse dovrei fare una capatina su eBay, e recuperare una vecchia canon.
La pellicola: devo dire che la prima macchina che ho avuto in mano, quando era un mocciosetto, era una vecchia canon 35mm a pellicola e tutta manuale. Per l'esposizione si spingeva la levetta davanti e nel mirino si vedeva l'indicatore a lancetta che si muoveva e si regolavano il fuoco e apertura manualmente fino a quando la lancetta era sul posto giusto. Devo dire che non si sbagliava quasi mai.
Poi sono passato al digitale e addio pellicola.
Ma forse dovrei fare una capatina su eBay, e recuperare una vecchia canon.
- ˈaɪ.oʊMembro di riguardo
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Re: Fiume nella roccia ...
Dom Mar 20, 2016 10:33 pm
Tenendo presente che il costo maggiore, di gran lunga maggiore, sarà uno scanner che non la mortifichi.Barone Rosso ha scritto:Ma forse dovrei fare una capatina su eBay, e recuperare una vecchia canon.
La prima, primissima fotocamera è stata una Kodak Instamatic. Avevo 5 anni e devo avere ancora qualche foto fatta a Milano in piazza del Duomo. A sette “prelevai” con un uncinetto diecimila lire dal salvadanaio di mio fratello per andare da Foto Ottica Maciacchini a comperarmi un'altra Instamatic che ne costava undici, ma era solo l'inizio.
Una fotografia di mio nonno fatta con la seconda Instamatic quando avevo 10 anni.
In prima media mio padre mi regalò la Rollei 35T di cui mi innamorai follemente. Facevo diapositive Agfa 50s, i cui colori piacevano solo a me, ed ho continuato ad usare pellicole Agfa per tutta la vita: guai a chi ne avesse messo in discussione la superiorità!
In prima liceo scientifico mio padre mi regalò un'altra compatta, la Minox GT - mi rifilava tutto ciò di cui si stufava tranne le cineprese che dovevo prendergli quando era in viaggio per affari, come si dice, le Pentax e la Minolta 16 con cui facevo i bianco e nero sgranatissimi da stampare al corso di fotografia.
A sedici anni comperai, sempre da Foto Ottica Maciacchini, la prima Reflex: una Ricoh KR-5. Fu una scelta che il negozio avrà ricordato per qualche tempo, perché inizialmente presi una Praktica MTL3, poi la sostituii con una Pentax K100 ed infine con la Ricoh; oggi mi terrei la Praktica. A diciotto, sempre da Foto Ottica Maciacchini, comperai la Contax 139.
Sono passati un po’ di anni, più di una dozzina di reflex e tre di obiettivi, prima che approdassi al digitale; tardissimo: nel 2007.
Digitale che è oggi superiore in tutti i parametri, e la distanza aumenterà sempre di più, ma il risultato estetico, quello, è un'altra cosa; perlomeno non direttamente correlata.
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Re: Fiume nella roccia ...
Lun Mar 21, 2016 10:14 am
ˈaɪ.oʊ ha scritto:Tenendo presente che il costo maggiore, di gran lunga maggiore, sarà uno scanner che non la mortifichi.Barone Rosso ha scritto:Ma forse dovrei fare una capatina su eBay, e recuperare una vecchia canon.
Se si prende una Lomo il costo maggiore non è lo scanner (ma sorvoliamo).
Avevo provato scansionare dei vecchi negativi e qualcosa lo si tirava fuori, ma il colore era sempre piuttosto compresso e richiedeva "troppo" post-processing digitale. Non penso che rendesse tutto il DR del negativo.
La soluzione sarebbe passare dalla stampa su carta, dove lo scanner si comporta meglio.
- ˈaɪ.oʊMembro di riguardo
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Re: Fiume nella roccia ...
Lun Mar 21, 2016 2:27 pm
La stampa su carta, cioè supporto baritato, in bianco e nero costa un occhio, ed anche uno stampatore bravo - se ancora esiste, può fare poco rispetto alle possibilità dell'elebarazione digitale. La stampa su carta a colori, poi, quella che fa il laboratorio convenzionato quando porti il negativo od il file digitale dal fotografo sotto casa, è sempre scadente: normalmente troppo contrastata e poco neutra; per non dire dell'orrore al tatto dei supporti.Barone Rosso ha scritto:La soluzione sarebbe passare dalla stampa su carta, dove lo scanner si comporta meglio.
Salvo in caso di negativo perfettamente compensato, con il giusto contrasto e la zona media esattamente dove deve essere, è meglio l'approccio ibrido: che diventa digitale attraverso un appropriata scansione.
Purtroppo il mercato dell'analogico consumer è quasi morto e l'unico scanner 35mm che non comprometteva la qualità pellicola ad un prezzo accettabile, il Nikon 5000ED, fuori produzione.
Oggi, anche rinunciando ai fotomoltiplicatori, uno scanner a CCD come l'Imacon/Hasselblad X1 costa 15.000 Euro; l'X5, 20.000 e più.
Il compromesso migliore, per me - quello che ho adottato, è digitalizzare le pellicole a bassa risoluzione (max 2000 DPI) con il Canon 9000f; e, una volta deciso il fotogramma giusto giusto, farlo scansionare da un laboratorio con un ICG 380, un Dainippon Screen od altro tamburo.
Genova è una città di Zombie, dove il miglior scanner in crcolazione credo sia il vecchio Imacon di Ariu. Digital Line aveva un tamburo vecchio come il cucco ma gli si è rotto dieci anni fa, non l'ha più riparato ed oggi ha la faccia di chiederti 30 Euro per una scansione A3 con uno scanner piano… Ma a Milano ed in veneto trovi almeno un Hasselblad X5 e digitalizzazioni a prezzo equo: Vedi le Officine Fahrenheit o Slow Print.
Qualunque cosa meno del Nikon 5000ED è un compromesso, ed Nikon va beno solo per 35mm.
- ˈaɪ.oʊMembro di riguardo
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Re: Fiume nella roccia ...
Lun Mar 21, 2016 2:58 pm
Chiedo venia per i molti errori di scrittura, ma, passati pochi minuti, non si può più correggere il messaggio.
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